Il Sinodo si è concluso bene?

Il giorno 27 ottobre “la Sedicesima Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi” è stata dichiarata conclusa. Il Documento conclusivo è stato subito ratificato da Papa Francesco, il quale dice, perciò, che non scriverà una Esortazione Apostolica post-sinodale. Tutti hanno notato questa grande “novità”, ma non mi risultava che questa sia stata trovata “problematica”, come a me è apparsa tale. Temendo che il mio giudizio fosse erroneo a causa del mio “pregiudizio’ pessimistico, non l’ho osato fare manifesto.

Tre articoli apparsi in seguito, che ho potuto leggere, mi incoraggiano a condividere le mie preoccupazioni con chi visita il mio blog:

Il primo è stato quello di Jules Gomes (il 1 Nov.) “The Church of Permanent Revolution”. Il secondo di Sandro Magister (4 Nov.) “Tutto, tranne che sinodale. La strana Chiesa voluta da papa Francesco”. Il terzo di S.E. Mons. Robert Barron (5 Nov.) “Some Thoughts Upon Returning from the Second Session of the Synod”.

Ecco le considerazioni che desidero condividere con i lettori:

(1) Il Sinodo ora concluso non può essere chiamato “Sinodo dei Vescovi”.

È stato inaugurato come “La Sedicesima Assemblea Ordinaria del Sinodo dei Vescovi”, cioè la Sedicesima Assemblea Ordinaria di quel Sinodo dei Vescovi, istituito da Papa Paolo VI, nel 1965, verso la fine del Concilio Vaticano II, con il documento “Apostolica Sollicitudo”, con lo scopo precipuo di dare al Papa una occasione periodica, di avere consigli dai suoi “fratelli Vescovi” su problemi particolari. Il Sinodo è dunque uno strumento per i Vescovi, successori degli Apostoli, di esercitare collegialmente il loro ufficio di pastori della Chiesa universale.

Papa Francesco, cinque anni dopo la sua elezione, fece alcuni cambiamenti al Regolamento del Sinodo con il documento “Episcopalis communio”.

Ma per questo recente Sinodo fece, di sua iniziativa, una cosa oltre le nuove regole da lui stabilite, invitando 96 non Vescovi ad essere membri del Sinodo con diritto di voto.

Il Papa ha ovviamente autorità di convocare qualunque specie di riunioni consultative, ma non può dire di aver migliorato la costituzione del Sinodo data da Papa Paolo VI. Con il nome del Sinodo dei Vescovi Papa Francesco ha istituito un nuovo raduno ibrido al suo posto.

(2) Quali devono essere gli scopi di un Sinodo?

Nei Sinodi celebrati sotto Papa Francesco vediamo che si mira sovente a cambiare qualche punto di dottrina o di disciplina della Chiesa invece di preservare la tradizione.

Nel Sinodo sulla Famiglia del 2014-2015 si ha cercato di amettere i divorziati risposati al sacramento della comunione. Nel Sinodo di Amazonia si ha cercato di amettere i “viri probati” al sacerdozio. Questa volta, dai documenti emanati dalla Segreteria del Sinodo si constata che c’è un’ agenda molto più vasto: cambiare la struttura gerarchica della Chiesa in una democrazia dei battezzati, istituire il diaconato per le donne (il che porterà anche al sacerdozio femminile?); abolire l’obbligo del celibato dei preti di rito latino; modificare la tradizionale morale sessuale (cominciando con la benedizione delle coppie omosessuali).

Per raggiungere tali scopi si impone una procedura: molto “Sharing” – poca discussione; i Vescovi e non vescovi attorno ad una tavola, guidati come bambini dai “facilitatori”; severo obbligo di segreto su quel che capita nel sinodo, cosichè il popolo cristiano non ha nessun modo legittimo di seguire un Sinodo “sinodale”, che insiste su ascolto e partecipazione!?

(3) le macchinazioni sembrano fallite

Nonostante la riduzione delle discussioni, le proposte degli organizzatori del sinodo hanno incontrato forte resistenza. il Papa, fuori del Sinodo, ha perfino detto chiaro che non ci sarà il diaconato femminile. L’argomento dell’abolizione del celibato clericale, (che, tra l’altro, è comparso già molte volte nella Chiesa in diverse occasioni) non sembra abbia avuto molta menzione.

La sessione che si concluse nell’Ottobre 2023 non ha registrato nessuna deliberazione, ma ha presentato solo un Sommario degli argomenti trattati.

 l’acronimo LGBTQ che avera fatto ingresso solenne nei documenti sinodali, non comparve più nel Sommario. Tutti pensano che le discussioni e deliberazioni si faranno nella sessione del 2024.

Di sorpresa, poco dopo la fine della sessione del 2023, il Dicastero della Dottrina ha emanato una Dichiarazione “Fiducia Supplicans, dove afferma che in certe circostanze gli ecclesiastici possono benedire le copie omosessuali. La Dichiarazione ha causato una spaccatura raramente verificata nella Chiesa (con i Vescovi Africani in prima linea di contestazione) e grande confusione nel popolo cattolico; I responsabili, sembra, abbiano dovuto “sospendere” la decisione.

Sorpresa di nuovo. Il papa fa sapere che egli ha assegnato tutti i problemi particolari, venuti alla luce nella sessione del 2023, a dei “gruppi di studio” i quali consegneranno a lui i risultati di studio a metà del 2025.

I “riformisti” si sentono delusi, i “tradizionalisti” rimangono preoccupati.

Nel frattempo gli organizzatori del Sinodo hanno voluto fare un sondaggio (su “X” e “facebook”) con una sola domanda “Pensi che il sinodo è riuscito a promuovere lo spirito di partecipazione e communione in vista della missione della Chiesa? “Qualcuno ha  fotografato le risposte che cominciavano a venire, il risultato è stato costante, sempre solo poco più di 10% di “si”, e più di 80% di “no”. Il sondaggio doveva durare 24 ore, ma prima che finisse, l’hanno tolto dalla rete. Davanti a tale disfatta, si ritireranno in buona pace?

(4) Ultimo tentativo – Ultimo pericolo

Se tutti i problem particolari sono tolti della discussione e non saranno risolti nel Sinodo, con che cosa finirà il Sinodo dal 2024? La vittoria della Sinodolità! La Chiesa Sinodole! Una Chiesa incondizionatamente inclusiva!, cioè una communità democratica di battezzati che camminano insieme

Ma quel documento del 2018, della Congregazione per la Dottrina, pure approvato da Papa Francesco, dice che la sinodalità nella Chiesa Cattolica è il principio che la gerarchia, attraverso i Sinodi dei Vescovi (Concilio Ecumenico ed altri legittimi Sinodi a diversi livelli) guida il popolo di Dio.

Queste due Ecclesiologie non sono compatibili, questa è fedele all’insegnamento del Vat II (Lumen Gentium), l’altra è la via seguita dalla Chiesa di Olanda subito dopo il Vat II (con il loro “nuovo catechismo, per cui quella Chiesa è ora quasi moribonda), è la via iniziata nella Chiesa in Germania (chiamata “la via Sinodale”, prima che la Chiesa Universale iniziasse il Sinodo sulla Sinodalità. Nel 2022 quella Chiesa ha perso mezzo millione di fedeli), è la via seguita dalla Chiesa Anglicana di Londra (ha conferito l’episcopato a donne e riconosciuto matrimonio di copie omosessuali. Recentemente la Global Anglican Future Conference, che rappresenta più di 80% della communità mondiale degli Anglicani, ha scritto all’arcivescovo di Canterbury minacciandolo di non più essere riconosciuto come primus inter pares).

L’Instrumentum Laboris della sessione sinodale del 2024 contiene la proposta di codificare autonomia delle Conferenze episcopali nazionali in materia di dottrina.(!)

Non diventeremo come la Chiesa Anglicana? Non saremo più la Chiesa “una, cattolica ed apostolica”! Non più la Chiesa “santa”, perchè senza affidabili principi morali per discernere tra santità e peccato.

Se questa autonomia fosse stata approvata, serebbe crollata la nostra Chiesa. Il Signore non lo ha permesso. Molti fedeli, avvisati del pericolo, hanno pregato. E sono stati esauditi. Deo gratias.

Però, quella sezione non breve della Parte IV del Documento finale, dove parla dei “Legami per l’unità: Conferenze episcopali e Assemble ecclesiali” (paragrafi 124-129) fà alcune buone precisazioni, ma lascia molti punti da precisare a future riflessioni “sinodali”. Il futuro rimane ancor molto fluido.    

(5) Come si è concluso il Sinodo?

Altra novità!

Come già detto sopra, alla chiusura del Sinodo il Papa ha dichiarato che riconosce in blocco il Documento conclusivo del Sinodo e non scriverà una Esortazione post-sinodale.

Suppongo che molti hanno ammirato in ciò l’umiltà del Santo Padre ed la fiducia che pone nei membri sinodali. Ma io ho le mie riserve: Se il Papa ha veramente “accettato” il risultato del lavoro dei sinodali, mi sembra non prudente da parte sua.

Le conclusioni di un Sinodo hanno solo un valore consultivo (specialmente di questo che non è neanche un vero Sinodo), accettandole in blocco il Papa dà ad esse il valore di un magistero autentico.

I sinodi precedenti, quasi tutti, hanno concluso con alcune concise deliberazioni, ben discusse e votate; queste non vengono pubblicate, ma consegnate al Santo Padre, il quale liberamente fa uso di quelle “deliberazioni”, e di sua responsabilità scrive una Esortazione, e tutto questo prende tempo. Adesso invece, mi domando, come ha potuto il Papa capire tutto il contenuto di un lungo documento e prendere la responsabilità di ogni suo contenuto?

Eppoi, tornando su questo documento mi vengono tanti interrogativi.

Chi ha scritto la bozza di questo documento? Una commissione veramente rappresentativa, eletta dai Sinodali? Quanto tempo hanno avuto, i sinodali, per capire il documento presentato e prepararsi alla sua discussione? Preparare richieste di emendamenti? Chi è incaricato di smistare i, suppongo, numerosi emendamenti e prensentarli per la discussion e votazione? Votare gli emendamenti può essere una operazione molto delicata. In fine abbiamo impressione che tutto questo si ha dovuto fare con molta fretta. Come fa il Santo Padre a prendersi la responsabilità di tale prodotto?

A meno che supponiamo che sia stato il Santo Padre stesso a indicare la direzione di questo documento finale.

È questa supposizione “conspiracy theory”? No. Il Santo Padre crede nel “processo” (tempo è più importante dello spazio). Iniziare un processo più che ottenere sulbito certi risultati.

Il Sinodo è concluso, ma il processo è iniziato! Con questo documento conclusivo incomincia la Chiesa Sinodale; in essa dovremo vivere!

Preghiamo lo Spirito Santo e affidiamoci a alla Madonna.

Auxilium Christianorum, Mater Ecclesiae, Ora pro nobis.

 

 

Festa Dedicazione Basilica Lateranense.

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