(a proposito di una intervista data da S.E. Card. Fernando Filoni)
(A) Si parla di una corrente d’acqua. Mi pare che la realtà sia un pò più complicata. Le correnti sono due, quella dell’acqua fresca della fede e quell’altra di acqua inquinata (fin dal libro di Genesi).
Per molti anni la corrente dell’acqua fresca della fede in Cina riusciva a mantenersi sia alla superficie sia sotto terra. Ma purtroppo a poco a poco quell’altra riuscì a coinquinarla in gran parte. Una strategia di arrendevolezza ha indebolito le energie della fede. Opportunisti si prestarono a collaborare con le forze che mirano a distruggere la vera fede.
“Non parlate di chi ha ragione e chi ha torto”…“tutti hanno sofferto”…“siamo fratelli e sorelle”…“tutti abbiamo fatto soffrire il corpo mistico di Cristo…ferite dall’interno e dall’esterno” (come suona umile questo Vescovo, più di una volta lodato da Sua Eminenza, ma ebbe una volta a dire che noialtri non abbiamo diritto di parlare a nome della Chiesa in Cina!?)
Sono tutte belle espressioni per offuscare la verità, la verità è che ci siamo noi, e ci sono loro. “Noi e loro” come ha sempre insistito Papa Giovanni Paolo II e Papa Benedetto.
“Noi e loro” non è storia passata, è la realtà ancora oggi, non c’è una bacchetta magica che possa farla scomparire, neanche l’ottimismo di Papa Francesco. Card. Filoni e Card. Parolin, lo sanno molto bene.
Altrimenti dovrebbero togliere dal breviario il cantico di Zaccaria che ogni mattina recitiamo: “…Dio…ha suscitato per noi un Salvatore potente…salvezza dai nostri nemici e dalle mani di quanti ci odiano”.
Nei Vespri recitiamo il Magnificat, dove si dice: “…ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi…ha rovesciato i potenti dai troni…”.
(B) La Santa Sede vuol presentare il dialogo con la Cina come un processo omogeneo da Giov. Paolo II, attraverso Benedetto fino e Papa Francesco. Non fù così, Giov. Paolo II e Benedetto, con la loro esperienza vissuta sotto i regimi totalitari, non hanno mai creduto alla teoria dell’Ostpolitik (v. pag. 161-162 del libro “Ultime Conversazioni”).
Anche se noi eravamo tenuti nell’oscuro, con ragione possiamo credere che l’Accordo di oggi deve essere lo stesso che Papa Benedetto a quel tempo aveva rifiutato di sottoscrivere (Di lì una grande svolta che, purtroppo, si interrupe, quando il Papa si sentì mancare le forze fisiche e coraggiosamente rimise l’ufficio petrino nelle mani di Dio).
Con la scelta di Parolin come suo Segretario di Stato Papa Francesco diede opportunità al gruppo di potere nella Curia di riprendere il loro progetto dell’Ostpolitik. Sotto Papa Benedetto agivano contrariamente alla linea del Papa, ora assecondando Papa Francesco nel suo ottimismo, lo spingono pericolosamente verso un facile cedimento, nascondendo l’orribile faccia del communismo cinese che essi ben conoscono.
(C) È vero che c’è in Cina un grande desiderio dell’unità, di tornare alla normalità. Ma la situazione è cambiata? Il Governo ha rinunciato al completo controllo delle religioni? È disposto a rispettare la vera libertà religiosa? Quattro anni fa dicevo a Papa Francesco, “una Chiesa indipendente è già oggettivamente scismatica” ed egli disse: “certo (of course).”
Si dice: “Nel contesto attuale possiamo dire che le energie per guarire dalle sofferenze ci sono,” Proprio adesso? Le energie sono state enormemente assottigliate in questi ultimi vent’anni!
Sì, le energie devono venire da tre parti: la Santa Sede, la Chiesa in Cina ed il governo. Con un governo sempre pìu intento ad un completo controllo delle religioni, con la Santa Sede sempre puì cedevole, che cosa si può aspettare dalla Chiese in Cina? È faticoso anche il puro soppravivere! Vengono ora richiesti di prendersi la responsabilità di scegliere buoni vescovi…perfino di essere la voce profetica nel criticare le ingiustizie nella società!? C’è da domandarsi: da quale pianeta sono discesi i nostri dirigenti a Roma? Quella Cina di cui parlano esiste solo nei loro sogni. “Un grido è stato udito in Rama…” È possibile che non sia arrivato a loro il coro di dolorosi lamenti?
“Non si deve parlare di vittorie e sconfitte!” Ma i nemici della fede stanno cantando vittorie, e non contenti di ciò aggiungono umiliazioni ad ingiustizie (v. il caso di Shantou).
I nostri, incoraggiati da Papa Benedetto, non temono le sconfitte (anche sconfitta completa al presente), ma come fanno ad accettare che hanno sbagliato per tutti questi anni di eroica fedeltà?
(D) La cosa pùi incredibile è l’invito ad avere fiducia nel Governo! Le informazioni sulle misure recenti di oppressione mancano ai nostri superiori nel Vaticano? Oppure, avendo fatto sparire alla chetichella la Commissione per la Chiesa in Cina, credono si poter fingere di non avere quelle informazioni?
Dal 22 settembre sono passati dei giorni, possono dirci i signori del Vaticano che cosa abbiamo guadagnato con quell’Accordo? È vero che i communisti cinesi hanno finalmente riconosciuto l’autorità del Papa? Il portavoce dell’Associazione Patriotica e della Conferenza episcopale non ha pubblicamente dichiarato che manteranno fermo il prinicipio della Chiesa indipendente e che seguiranno la guida del Partito? Non hanno solennemente celebrato il sessantesimo Anniversario delle prime ordinzaioni episcopali illegittime?
(E) L’unica notizia buona di cui siamo grati a Sua Eminenza è che la Santa Sede non ha ancora acconsentito che i clandestini siano forzati ad entrare nella “gabbia”. Ma per quanto tempo ancora? Non c’è pericolo che si ceda anche su questo punto? Chiediamo un miracolo dal cielo.
Sua Eminenza amette che si possano avere legittime riserve su quel che fa la Santa Sede, ma intanto mi biasima per non remare in sintonia nella barca di S. Pietro.
Mi pare che un semplice fedele può anche solo obedire, ma noi cardinali non dobbiamo anche consigliare il Papa, faccendolo vedere i pericoli, aiutantolo ad evitare gli errori? Altrimenti saremo dei cani inutili che non abaiano quando devono!